Utilizzo Keepass da dieci anni, un mese e qualche giorno e a distanza di tempo ho raccolto in 37 gruppi 472 password, una roba che non avrei mai saputo gestire altrimenti. [1] Quel che però mi sorprende è vedere che 48 voci sono relative a siti web defunti. Si tratta del 10% del mio database e mi domando quanto questa percentuale crescerà nel tempo.
Negli ultimi dieci anni internet è esplosa e al suo interno è sempre più frequente assistere a fenomeni che, come fuochi d’artificio, scompaiono con rapidità. Al contempo i progetti stabili maturano, invecchiano, diventano obsoleti o – semplicemente – la gente che vi sta dietro inizia a dedicarsi ad altro. L’insieme delle due cose rimescola continuamente il web che ci è dato vivere. [2]
I nostri figli vivranno un web totalmente diverso da quello odierno ma a noi non sarà regalato il piacere di rivedere certe pagine, come i nostri genitori – figli della tv – possono rivedere Pippo Baudo, Mina o mettere in play un film di Fellini. L’onda del web, dopo che muore, scompare senza lasciare grosse tracce e chi ne è figlio dovrà accontentarsi di vivere eternamente sulla sua cresta.
Il sogno di ogni surfista è la prigione dei nativi digitali.
Emanuele
[1] Sul prodotto scrissi due righe circa 8 anni fa. Nel mio database non esiste una password simile all’altra. Ognuna di esse è una stringa di caratteri random con lunghezza variabile e dubito esista un metodo umano per ricordarle.
[2] Forse anche per questo ho una certa ritrosia nell’iscrivermi, continuamente, ad ogni nuovo servizio che spunta. Un po’ come i funghi, credo che il web da vivere vada selezionato.
È vero.. si dice sempre che il web è eterno, se fai una cosa rimane sempre li e blabla la. Magari per certe cose è vero ma tantissimi siti visitati e animati anni fa ormai sono spariti per le più variegate ragioni. Ed è sempre triste il non poter più accedere a un luogo dove magari un tempo ci si passavano le ore.
E ogni tanto mi piace tuffarmi nel passato – quando presente – su archive.org. È fantastico 😀
Bella riflessione … una cosa che “di pancia” ho sempre avvertito, ma non avevo mai trovato la lucidità ed il tempo di esprimere a parole!
[…] Emanuele […]
[…] pulizia via FTP, per scrivere qualche e-mail più articolata o un post come questo, per gestire il password manager o, appunto, per effettuare i backup in locale dei dispositivi con […]
[…] del 14 Maggio 2016: Il web è un’onda e noi i surfisti. Quel convertitore di testo “Pikachizer” da linguaggio naturale a linguaggio pikachu […]
[…] del 14 Maggio 2016: Il web è un’onda e noi i surfisti. Il sito web http://www.aharef.info/static/htmlgraph/ e il blog del suo autore […]
[…] [1] Il web è un’onda e noi i surfisti. […]
[…] Da tempo mi domando quale sia l’aspettativa di vita del web. Nulla è eterno e in questi ventidue anni su internet ho visto tanto “web” andar via per sempre. […]