Perso. Irrimediabilmente smarrito nell’istante in cui un martello, di degna fattura, infrange con violenza una delicatissima campana di vetro. L’urto genera onde. Le onde, il mare. E’ tutto ancora fermo quando le vibrazioni decidono di svegliarsi, di far capolino, di donarsi attraverso un tremito inconfondibile. Onde, mare, mare, onde. Perso. Non so più chi sono, non so più dove sono ma so che ciò che voglio è così grande da farmi paura. Io, una torta così, non l’ho mai vista. Io, una torta così, non l’ho mai mangiata né mai ho osato chiederla in dono (sarebbe troppo, sarebbe troppo…). Eppure l’istante è lì, visibile ed invisibile allo stesso tempo. Perché l’istante sfugge, ma l’attimo è eterno. Tutto è rosa, bianco, blu, verde, marrone, giallo, rosso, argento e amaranto. Amaranto. In realtà, è lo stupore a fregarmi. Non ho difese contro la meraviglia.
Emanuele
L’ecstasy fa male 😆 sempre detto io 😆
Una strana, dolce, forma di droga. Chissà che potente e strano taglio mi è caduto nello zaino al ritorno dall’Africa…
Ciao,
Emanuele
Hai scoperto Enya o lei ha scoperto te? chissà 🙂
Bello in entrambi i casi!
Ahah, Stefy, no… conosco già Enya ma non conoscevo questa canzone! Bella comunque… e grazie a te! 🙂
Ciao,
Emanuele
Ti dedico questa bellissima canzone senza tempo di Claudio Baglioni.
In questo momento leggo questo, tra le tue parole.
Un abbraccio
robi
E lungo il Tevere che andava lento lento
noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto
fino a gridare i nostri nomi contro il vento
tu fai sul serio o no…
tra un valzer pazzo, cominciato un po’ per caso
tra le tue smorfie e le mie dita dentro il naso
noi due inciampammo contro un bacio all’improvviso
è troppo bello per essere vero
per essere vero
per essere vero
amore mio
ma che gli hai fatto tu a quest’aria che respiro
e come fai a starmi dentro ogni pensiero
giuralo ancora che tu esisti per davvero…
amore mio
ma che cos’hai tu di diverso dalla gente
di fronte a te che sei per me cosi’ importante
tutto l’amore che io posso è proprio niente…
e dopo aver riempito il cielo di parole
comprammo il pane appena cotto e nacque il sole
che ci sorprese addormentati sulle scale
la mano nella mano…
Ciao Robi, speravo di riuscire a sentirla nel weekend ma il tempo è volato senza potermi avvicinare al computer. Cercherò di farlo stasera, intanto il testo sembra veramente bello e poetico e non posso che perdermi tra certi passaggi…
Buona giornata e grazie per il pensiero,
Emanuele
Ah, il titolo è “con tutto l’amore che posso”. Ti consiglio la prima versione, lo stile è passato ma per me ha la magia delle cose che non passano mai.
ciao
robi