L’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze.

Ieri sera, dopo cena, stavo lavando i piatti quando un mio coinquilino inizia a raccontare di una proposta di lavoro ricevuta da un’azienda di Palermo: «Ho il colloquio giorno X, non credo che ci andrò…». Io, con le mani insaponate, ascoltavo dalla cucina mentre loro discutevano del perché e del per-come.

Milano - Piazza Duomo

Mi rimanevano da sciacquare gli ultimi due bicchieri e la discussione si prolungava e dibatteva sulle possibilità che uno spostamento simile comporta. Finito il mio lavoro e ritornato in salotto, con una rapidità che tutt’ora mi sorprende ho esclamato «Io non so se tornerei più a Palermo!».

Questa frase oggi mi da da pensare. E mi fa pensare tanto quanto la foto che vedete in alto. Non tanto per la sua bellezza o per la luce particolare quanto perché, proprio il giorno prima, mentre scattavo quello squarcio del Duomo mi ero ripetuto silenziosamente «Finché mi ritroverò a scattare foto come questa, si vede che nella città in cui vivo mi sentirò ancora ospite e turista».

Non è cambiato tutto in poche ore. Di monumenti da fotografare e rifotografare penso ne spunteranno ancora tanti e tanti altri. Però c’è anche un lato di me che qui sta bene perché questo posto mi sta offrendo opportunità che a Palermo non avevo, perché sto conoscendo volti nuovi, paesaggi diversi, stili di vita al di fuori del bagaglio che ho sempre portato con me.

Forse tra qualche anno l’assenza del mare, del mio pane, del sole più caldo la farà da padrone e queste parole sembreranno stupide, per ora però è così. Mi sentirei un esploratore che si rinchiude a casa se avessi voglia di ritornare nel mio sud il prima possibile. L’antitesi di ciò che sento dentro in questi ultimi anni.

Sconvolgere la propria vita è un’occasione unica per maturare un carattere variopinto ed una mente poliedrica. Spero di conservare nel tempo questo coraggio che non significa non tornare mai dove si è stati ma, semplicemente, avere continua sete di nuove scoperte, abbandonando le radici per puntare costantemente verso nuovi rami, senza troppe discriminazioni…

Emanuele

9 commenti » Scrivi un commento

  1. Buongiorno!
    Mi piace moltissimo questo post.
    Credo che il sud, tu ce l’abbia ben stampato nel cuore e che per questo non senta così impellente la necessità di tornarci.
    Solo chi vive con intensità e profondità ha sempre bisogno di allargare gli orizzonti. Il che non significa tradire niente e nessuno.
    Buona giornata
    robi

  2. sono contento di leggere che non sono l’unico a pensare “non lo so se ci tornerei più a Bari(nel mio caso)”… anche a me fa pensare molto questa cosa:)

    buona giornata

    • Robi, probabilmente è vero… ed è anche vero che non ho mai apprezzato chi preferisce nascere-vivere-morire nello stesso posto perché secondo me il mondo è così grande e bello che è un peccato conoscerne solo un chilometro quadrato!
      Giuseppe, uhm, dove vivi tu adesso? 🙂
      Ciao,
      Emanuele

  3. Ciao Ema, di tanto in tanto faccio un salto da te e devo dire che mipiace moltissimo leggere i tuoi pensieri…
    Mi ha colpito moltissimo questa tua riflessione e da un lato è condivisibile, dall’altro lato io penso che non riuscirei a vivere così a lungo lontano da casa…
    io ho studiato a Roma, ma ilmiomondo, la mia famiglia i miei affetti mi sono sempre mancati a dismisura e, non appena potevo, scappavo via dalla capitale per rifugiarmi in quello che per me è sempre stato il mio porto sicuro in ogni tempesta…
    Ti abbraccio forte e spero di rivederti presto anche dalle mie parti se ti fa piacere… 🙂

    • Secondo me siamo fatti per scoprire. L’uomo è un viaggiatore… come si può vivere una vita ancorati alle proprie certezze? Se si vuol volare il terreno bisogna staccarlo dai propri piedi! Però capisco anche il senso d’equilibrio che le certezze di cui ci circondiamo possan dare…
      Io in questo periodo, mi dicessero di andare a lavorare in Siberia… farei le valigie e proverei l’esperienza! 🙂
      Ciao,
      Emanuele

  4. Credo che non sia solo una questione di luogo fisico, anzi, a volte allontanarsi da un luogo può essere un po’ come fuggire da se stessi, ma qui non mi sto riferendo a te direttamente, non potrei.
    Viaggiare, scoprire, fare esperienze (non solo spaziali) è comunque una delle cose più belle che la vita ci ha regalato! :joy:

    • Sai Giorgia, non ti riferisci a me ma ogni tanto anch’io mi son chiesto se questo trasloco potesse significare – incosciamente – una fuga da “una vita passata”. Per certi versi ricominciare qui è realmente abituarsi a nuovi stili (anche semplicemente perché scopri un nuovo locale in cui ami passare la sera) però non credo d’esser partito con quell’idea. Non ho lasciato conti in sospeso a Palermo, non ho lasciato pensieri di cui non volevo occuparmi. Vivevo già serenamente, fortunatamente, anche quand’ero lì. Non sto rispondendo a te in questo momento… piuttosto sto confermando (a me stesso) ciò che penso.
      Riguardo il viaggiare non posso che darti ragione… solo chi corre ha i polmoni pieni d’aria… 🙂
      Ciao,
      Emanuele

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