Qualche giorno fa è venuto a casa mia un collega. Vediamo la tua tesi, vediamo la mia. Ah… la presentazione è così, wow, perfetta, benissimo così. Tante belle cose simili. Questo collega – sotto mio consiglio – qualche tempo fa ha acquistato un Mac.
« Ah, ti ho appena mandato una e-mail con un link, aprila e scarica quel software… ». Lui parte per aprire Safari (il browser) e io (ingenuamente) « Non hai configurato ancora Mail? ».
Alt. Ferma. Pausa. La sua risposta adesso doveva essere: « No, non ho avuto tempo ». L’avrei accettata, quasi quanto « Non so cosa sia Mail ». Invece il non so cosa sia Mail s’è trasformato in una richiesta di spiegazioni su cosa fosse un client di posta. « Ah, wow, quindi potrò vedere la mia posta senza andare più sul sito? ».
Si caro mio. Si mio-caro-tra-qualche-giorno-siamo-ingegneri. Nel mentre però – a me – nascevano tic da tutti i lati ma lui non era soddisfatto. Glielo configuro, scarica la posta, finisce le sue faccende e conclude: « E adesso come faccio il logout? ».
Ok, detto ciò (ma era la vana speranza a non farmelo ammettere prima) avevo tutto chiaro. Non hai mai visto un client di posta. E se io ti parlo di connessione IMAP che facciamo allora? E se ti dico protocollo POP3? Server SMTP? Tutte belle parole? Hai pure fatto un corso CISCO tu! Un corso CISCO!
Avevo i brividi perché certe cose sono la base. Sono gli albori dell’informatica. Sono i primi studi, sono i primi tentativi di creare l’internet come il mondo la conosce oggi. Sono cose necessarie come un server FTP, uno DNS o un filo di rame. Anzi – i brividi – li ho ancora ripensando a quel momento. Perché, cavoli, l’università, sulla carta, ti ha formato. E tu dopo anni non sai ancora cosa sia un client di posta. Hai giocato al pc?!
Non l’ho con te mio caro amico (se mai dovessi leggermi). L’ho solo ed esclusivamente con la mia università. Anzi, con l’università che sento davvero poco mia. Perché certe cose le penso da tempo, ma forse solo adesso che ho finito posso togliermi qualche sassolino dalla scarpa.
Non può esistere un ingegnere informatico che non sappia cosa sia un client di posta. Non lo ammetto neanche da un ignorante (per carità, avrà fatto altro nella vita) che crede di conoscere il piccì esclusivamente perché ha preso la patente ECDL.
Sono disgustato da questo modo di educare, di istruire, di formare. Perché l’università ti ha insegnato tante cose belle che forse non hai assimilato. E quando mi chiedi « Non capita anche a te di imparare a fare certe cose e poi di dimenticarle? » mentre non riesci a risolvere un problema al computer mi rendo totalmente conto di quale sia il problema. Hai nozioni. NOZIONI. Hai letto un manuale, due manuali, dieci manuali. Ma non c’hai messo la testa… e l’università non ha saputo mai e poi mai valutare la tua testa ma – semplicemente – la tua memoria. E’ un sistema che non funziona.
Io lo so che ti sei impegnato. Ti sei rotto il culo e lo credo davvero. Lo ripeto: non l’ho con te. Però perdonami se ti ho preso come esempio e permettimi d’essere nuovamente infastidito perché così come il client di posta esisteranno miliardi di altre cose che per te saranno « ah, wow…! ». Che figura farai un bel giorno davanti al tuo datore di lavoro?
Ben vengano allora tutti quelli che si son fermati al diploma e si son buttati in pasto alle aziende. Non volevo crederci. Volevo credere che l’università facesse la differenza ma, in giro, vedo fin troppo spesso persone che cercano solo un pezzo di carta. Poco importa l’argomento. Nessuno parla più di esser portati, nessuno ti descrive la passione che ha fatto avanzare questo mondo. Nessuno mette l’anima. Gli studenti e i professori. Sono pochi quelli che salverei, da entrambi i lati. Qualcuno lo conosco, è vero. Ho colleghi cui farei un inchino ogni volta che incontro. Però c’è troppa gente educata diversamente.
Mia sorella, quando le ho raccontato questo piccolo aneddoto di vita quotidiana mi ha risposto di botto: « ma l’hanno chiuso nella casa del grande fratello? ». Ed ha ragione. Ha assolutamente ragione!
Io ho tanto da imparare. In azienda, nei mesi di tirocinio, mi sono accorto che il mondo del lavoro è totalmente diverso dall’ambiente universitario, ma di una cosa posso esser certo. Ho passione, ho voglia di imparare, giocare, smanettare, passare le ore dietro queste cose. L’ho avuta fin da piccolo ed è come per un pittore la necessità, che sente dentro e si sfoga nelle sue mani, di riempire una tela. Né più né meno. Non siamo nerd. Siamo pittori. Ecco.
Ho l’animo da ingegnere e lo dico con orgoglio. Ho quell’animo e non mi riferisco ai software di un computer che so gestire. A me incuriosisce come funziona un estintore, una lavastoviglie, o una penna a molla. Da piccolo, dall’oculista, mia madre mi rimproverò aspramente perché mi ritrovò a smontare un macchinario da visita dall’oculista. Grazie a Dio ho avuto la fortuna anche di mettermi a ripararle – le lavastoviglie – insieme a lavatrici, impianti idraulici ed elettrici. Mi piace capire quali regole descrivano ogni cosa ed è anche per questo che – spiego spesso ad alcuni amici – amo seguire la Formula 1. Una macchina che corre innanzitutto sfida le leggi della fisica e poi è un concentrato di tecnologie e studi. L’aerodinamica, il teorema di Bernoulli, l’effetto Venturi. Sono tutti lì, sotto gli occhi di coloro che sanno apprezzarli. Sono un ingegnere perché quando sono in volo mi metto a riflettere sull’aereo che non è nel vuoto ma avvolto da un gas che lo sorregge. Sei tu ad essere ingegnere, non l’università a renderti tale. E’ solo quando ci si accorge di questa bella differenza che tutto acquista colori diversi. Ingegnere è una descrizione, una parola che deriva da ingegno, non una nomina! Le nomine servono a chi non ha certe qualità e vuol supplire alla loro assenza. « Ti nomino cavaliere… »: un cavaliere è cavaliere nella vita tanto quanto una persona educata lo è senza necessità di nomine.
Mi auguro che anche tu possa scoprire quella spinta interiore e che un giorno, possa scrivere sfoghi come questi. Quel giorno – se ti va – mandami una e-mail…
Emanuele
quoto in tutto e per tutto! :joy: La gente non è ingegnere perchè ha un foglio di carta rilasciato da qualche ateneo, ma perchè vive spinto dalla curiosità di capire e imparare 😉
d’accordissimo su tutto, tranne che per il consiglio sul mac 😉
Decisamente beacher. Solo che questo modo di pensare non regna all’università, né tra tanti studenti che tra tanti professori. 😐
Giuseppe, e perché? Se mi scrivevi da linux potevo anche accettar la critica (e discuterne), ma da Windows proprio no! 😛
Ciao,
Emanuele
putroppo a me capita molto spesso di osservare come moltissima gente non si chieda molti “perchè” e mi mette un po tristezza questa cosa, ho visto troppo spesso gente laureata in informatica che putroppo non ha idea di quale sia la differenza tra .net e j2ee :/
@emanuele: fossi stato a casa ti avrei fatto lo stesso commento da osx 😉 ce l’ho da poco (due mesi appena) ma non mi sta entusiasmando ci sono delle carenze a mio avviso piuttosto “fastidiose”, immagina lo scenario in file sotto ./dir1/dir2/dir3/dir4/dir5/dir6/pippo.txt lo apri textedit, e fai “save as” nella finestra di dialogo che viene fuori, di default, vedi lo stesso path dal quale l’hai aperto e al massimo il livello superiore, se volessi vedere tutto il percorso sei costretto a premere il tasto “mela +i” oppure a personalizzare la finestra di dialogo. Ora secondo me questa è una grossa pecca perchè io voglio sempre sapere che path sto guardando, specialmente se la stessa alberatura di directory mi capita di averla su supporti differenti 🙂
questo è solo un esempio, certo si rimedia customizzando la toolbar del finder, ma ripeto che secondo me è una grossa pecca
Ahah, allora comunque l’hai! La mia esperienza è ovvio, non è solamente fatta di aspetti positivi, però se dopo 3 anni ancora cammina senza problemi (in questo momento non lo spengo da 22 giorni e 17 ore) senza mai una formattazione, un virus o chissà cos’altro è pur sempre una bella soddisfazione ed è segno che la struttura è matura. Sicuramente ha le sue pecche, riguardo alla tua difficoltà, io solitamente uso CMD+click sul nome del file (nelle applicazioni scritte in Cocoa) e vedo al volo la path (puoi anche visitarla). Cos’altro hai notato che non apprezzi? Te lo chiedo perché mi piace riflettere su cose che magari do già per scontate.
Ciao,
Emanuele
allora comunque l’hai!
eheh ci mancherebbe, solo che mi piace averlo sott’occhio senza fare niente
anche la tanto elogiata facilità di installazione delle applicazioni o la compatibilità con tantissime periferiche io non l’ho mica vista, per il mio hd esterno che ha fs ntfs ad esempio ho dovuto installare altri sw per leggere e scrivere anche se qua è opinabile perchè non so se legalmente apple può leggere e scrivere su ntfs ma dai non mi legge nemmeno ext3 🙂
per ora cmq non ho notato nulla che mi abbia dato particolarmente fastidio, e voglio evitare di dire cose che sono “diverse” solo perchè è l’abitudine ad altri os a farmi parlare magari te lo dico quando le noto 😉
Finalmente tu rileggo!
Purtroppo questi giorni di maltempo hanno fatto gran danni e io come in molti qui, sono rimasta senza adsl.. 👿
Comunque, leggevo questo post interessante e mi vien da pensare a me quando ho iniziato a fare i primi passetti in questo mondo.. ^_^
Quante cose non sapevo e non so 😆 quante ne ho imparate e quante ancora ne devo imparare…
In ogni caso penso che al di là di ciò che è scritto sui libri universitari, o su quante parole possono esser dette durante un corso, la vera maestra rimane sempre e solo la curiosità, quella che ti spinge a ricercare e che ti da voglia di scoprire e imparare nuove cose…
Un bacio a presto!
Vale
Uhm è vero. Le ragazze che, ahimè, ho conosciuto nel mio corso di laurea sono alla stregua o peggiori del caso descritto nel post. Conosco tante ragazze informatizzate e interessate sul web ma non credo seguano corsi universitari come il mio (ironia della sorte!). Non so quale sia il tuo grado di preparazione ma ti auguro di avere sempre quella “necessità” nel passare le ore sopra argomenti e strumenti che, un giorno, saranno il tuo pane quotidiano! 🙂
Ciao,
Emanuele
Il punto è, perché usare un client di posta, quando la casella browser di gmail è molto meglio?
Non uso client di posta da almeno cinque anni
Già, concordo! Ma secondo me è il ragazzo che non ha passione per l’informatica. La vede solo come materia scolastica da studiare, e all’uni non ti insegnano cos’è un client. Poi non so come sia ingegneria informatica, ma credo ci sia più matematica/materie ingegneristiche piuttosto che informatica. Più legata ai circuiti che non al software, protocolli, etc. Quindi quelli tu li conosci perchè sei appassionato e ci convivi da anni, lui avrà avuto una vita/percorso diverso.
Però boh, sono deluso anche io dal sistema scolastico (non solo universitario). Non so se dopo la laurea triennale, continuerò con la specialistica. bah…
Uhm Giuseppe, ntfs puoi leggerlo con MacFuse+NTFS-3G plugin che estende il supporto al fs Microsoft. ext3/4 dovrebbe essere accessibile allo stesso modo con MacFuse. Riguardo alla compatibilità con le periferiche esterne… nessuno ha mai detto che siano maggiori di quelle Windows, anzi quella Microsoft è, in ambiente consumer, la più largamente supportata e mantenuta. La Apple da sempre ha preferito assicurarsi pochi prodotti hardware per gestirli al meglio: questo spiega la filosofia dei suoi computer: 3-4 schede grafiche, 4-5 processori e schede madri. In questo modo il software è ottimizzato e l’esperienza ne beneficia.
Roberto, perché tu usi solo una casella di posta. Io ne ho oltre una decina, alcune forwardate a due caselle GMail, altre in POP perché non posso accedervi in IMAP, altre che non posso abbandonare perché molto vecchie e sono cresciuto con dei nerd che spiegavano che “un buon link non muore mai” e una casella di posta è un link. Preferisco soffrire che eliminarlo. 😀
Poi GMail è ottima (nulla da dire, nelle caselle in IMAP, quando son fuori la uso tranquillamente) ma Mail è integrata con iCal, con la Rubrica che si sincronizza col cellulare, con l’iPod, le mail sono indicizzate da Spotlight e disponibili anche se sono offline, insomma, è un’esperienza diversa.
Matteo, si. Ingegneria informatica, rispetto ad “informatica” punta più a dare nozioni accademiche, così i linguaggi sono fatti più superficialmente (oh, non sto dicendo con una spolverata, perché ovvimente si programma in OOP e anche in multithreading, per dire, ma si tocca anche VHDL, Assembly…) e si punta più alla scienza – matematica – che descrive il funzionamento di un apparato tecnologico/informatico. Roba da ingegneri insomma. 🙂
E’ stata una bella corsa la mia, mi ha creato una forma mentis, indubbio, ma la realtà è che, in ogni caso, non ti spiega poi cose base e tu storci il naso.
Questo mio collega quest’inverno s’è rotto il sedere insieme a me per una materia bestiale studiata notte e giorno per mesi. Pranzavamo e cenavamo insieme. Però una facoltà di ingegneria non può far uscire un ingegnere senza poi avergli fatto mai vedere un client di posta. O, più che altro, averlo costretto a scoprirlo da sé.
Ci vuol passione, questo è sicuro…
Ciao,
Emanuele
E certo, così ha più senso, io comunque avendo uno smarthphone android, sincronizzo tutto con google, quindi per me è la vita GMail *_*
Si beh, ma che GMail sia la migliore webmail del momento, questo è fuori ombra di dubbio! 🙂
Ciao,
Emanuele
Poi non né che uso GMail solo per la posta, insieme uso i documenti per scrivere appunti veloci, uppare qualcosa di veloce, leggere i feed, i pdf on line ecc.. diciamo che uso GMail al 70 percento delle sue funzioni
ho riflettuto molto su questo post.. anche io ho fatto ingegneria, ingegneria delle telecomunicazioni per essere precisi… 1 anno prima di laurearmi ho trovato lavoro presso un’azienda che fa impianti wireless… quindi il mio campo… figo dirai tu…un bel giorno il vecchio responsabile del team se n’è andato e mi aveva proposto di propormi per prendere il suo posto.. ho rifiutato perchè non mi sentivo ancora pronto. è arrivato1tipo.. beh.. sono finito a fare il magazziniere e lo smistatore di immondizie e sto dimenticando tutto quello che ho studiato. ho provato a cercare qualcosa di alternativo ma niente… ti scrivo questo per dirti di non rifiutare mai nessuna opportunità perchè rischi di finire dalle stelle alle stalle.
Good luck guy!
frodo, io infatti sono dispiaciuto ed indignato per il metodo di studio attuato e prospettato agli studenti. Sono dispiaciuto dal vedere uscire colleghi (e futuri professionisti) così pieni di nozioni da non conoscere un client di posta. E’ incredibile e non è una barzelletta! Io ho finito il corso di laurea perché, in questa società, è necessario anche un foglio di carta purtroppo, però sono tristemente consapevole che c’è tanta gente che vive solo per il pezzo di carta. La colpa è di entrambi. L’università non fa abbastanza e gli studenti che intraprendono percorsi che, probabilmente, non fanno parte di ciò che – veramente – pulsa dentro.
Per il futuro, personalmente, incrocio le dita. Ho tanto da imparare…
Ciao,
Emanuele
PS: in bocca al lupo per la tua situazione! (ma non puoi finire l’università nel mentre?!)
l’ho finita a febbraio. è per questo che mi spiace.. mi par aver buttato via tempo. pensa… avevo iniziato una tesi bellissima, al limite della fantascienza e non ho potuto concluderla perchè un prof ce l’aveva con il mio relatore e non mi faceva passare l’esame… 7 volte me l’ha fatto rifare… cambiato tesi con una schifosissima e magicamente passato l’esame. fortuna che l’università di trento è rinomata e una delle migliori!!
Ah vero cavolo. Me l’avevi anche detto…! Beh dai allora, si apriranno nuove porte anche per te sicuramente!
Ciao,
Emanuele
Io in un’università italiana, di quelle fondate nel Medioevo (sul serio!) ci ho lavorato per anni, ed è meglio che mi sto zitto.
PS: per la questione del nome che non viene riscritto nel campo del commento, il cookie viene correttamente settato, quindi sembra che il problema sia nel tuo template…
Sisi, mi sono accorto subito dopo che t’ho scritto che il cookie esisteva. Piuttosto mancava una chiamata nel template… risolto! 🙂
Perché non ci racconti ogni tanto delle tue esperienze nell’università italiote? (eh lo so che poi sparerai così tanto a zero che finirò per difenderle… :-P).
Ciao,
Emanuele
@:Emanuele
io ho sempre sentito lodi per tutto quello che riguarda la compatibilità di osx con “tutto” e il suo essere pronto per fare già tutto appena uscito dalla scatola, per i plugin, sì li ho installati e fin ora funzionano nulla da dire… forse mi sono creato io false aspettative, o l’avevo immaginato diverso. Ma non posso ancora dire che l’esperienza di utilizzo mi stia entusiasmando 🙂
ps: ora sono da osx 😉
un pregio però lo devo riconoscere… è proprio figo 😛
No, OS X, semplicemente – out of the box – è pronto ed operativo, senza bloatware inutili, con un lettore DVD già integrato e così via. La compatibilità con l’hardware è sempre stata abbastanza selettiva (anni fa era peggio, ora il mercato è migliorato tantissimo) ma con l’enorme opera di marketing che stan portando avanti sarà sempre più ridotto il problema.
Comunque io non so più tornare alla grafica di Windows, mi sembra di starci stretto. Non c’è Expose, non ci sono gli Spaces… insomma, un unico desktop in cui muoversi con gesti di 10 anni fa. 😛
Ciao,
Emanuele
PS: rimanici! 😉
1) mi dispiacerebbe molto essere il tuo amico e trovarmi a leggere questo post. E’ un po’ offensivo :timid:
2) all’ECDL si insegna cos’è un client di posta … lo so perchè la insegno io 🙂
3) ad informatica se ne vedono di simili. Ho un amico che si vanta di fare siti più e meglio di me, ma non sa settare le sessioni in php. Ne ho un’altro che si è scritto tutte le formule della sua tesi in openoffice (che lavoraccio, quando c’è latex!). Le ragazze, poi, scelgono i pc da comprare in base al colore (se è rosa, non conta il processore o la ram o la risoluzione… conta il rosa). Infine, ricordo che qualche anno fa il mio computer doveva fare da server per una partita a quake perchè ero l’unico che sapeva creare la rete wireless ad hoc. -.- Ok, non sono cose per neofiti, ma da un informatico ci sono certe cose che mi fanno pensare a come faranno i miei colleghi in azienda, un giorno.
4) Uso anche io gmail dal browser perchè ho provato thunderbird, evolution, addirittura outlook ma niente, con google gears non ha senso avere un client di posta. Gmail è quasi super fantastico. perchè quasi? perchè non ho android.
5) Una volta, parlando con una mia collega (ora laureata) le esprimevo alcune mie perplessità: “sai, mi spaventa l’idea di laurearmi e di non saper configurare ssl sotto apache o una vpn …” e lei mi diceva: “Io neanche so che sono queste cose, ma da quel che ho capito, l’informatica è altro!”. Ancora non ho imparato a fare queste cose ma ne ho imparate tante altre; la necessità e la curiosità spingono verso cose lontane, sta a noi “imparare l’arte e metterla da parte”!
Ehm Michele, avevo perso il tuo commento ieri sera (o meglio, ho risposto a Giuseppe mentre tu iniziavi a scrivere…). Comunque è vero, il post può sembrare offensivo, ma lo ripeto: non l’ho col mio collega. Con lui ho studiato tutto l’ultimo anno e potrei metter la mano sul fuoco se dicessi che s’è rotto il culo (anche perché era buttato a casa mia praticamente ogni sera). La colpa è anche sua, ma non solo. E’ colpa di un sistema universitario che non offre la possibilità di vivere – praticamente – l’informatica. Altrove in Europa la gente vive – giornalmente – nei locali dell’università: laboratori, aree di ricerca… da noi al massimo c’erano due aule pc in cui io ho studiato semplicemente AutoCad: una cavolata in pratica anche perché fu una materia a scelta. I professori stessi non spingono a cambiar le cose e ovviamente è difficile farlo per quei pochi che ci credono realmente: quando un sistema è orientato verso il pressappochismo anche se sei professore non ottieni molti risultati. Poi è ovvio che nelle aziende non vogliono pagarli sti benedetti laureati… devono fargli i CORSI. Ho 3 amici usciti in contemporanea con me. Sono tutti e tre in tre aziende diverse – in Italia – messi a fare un anno di corso: gli fanno lezioni vere e proprie, hanno i compiti a casa… insomma, visto che l’università più di una forma mentis non riesce a dare, la sostanza deve arrivare da altrove. E’ un peccato che debba andare così.
Ciao,
Emanuele
[…] Contattami « Il sistema universitario è fatto di manuali vuoti. […]
@musikele:
1) sono quasi d’accordo ma voglio sperare che venga preso come una critica costruttiva
2) e qui non è detto che tutti poi se lo ricordino 😛
3) io ho anche visto gente uscire dalle lezioni di “sistemi operativi” e dire roba tipo “io non ci capisco proprio niente di quello che dice il prof, è stato meglio fare l’esame di inglese”
4) onestamente non mi sono mai posto il problema di usare gmail da un client visto che l’interfaccia web sembra l’abbiano disegnata per le mie esigenze eheheheh.
5) che colore è il pc? 😛
@emanuele:
spero che la mia sia solo un impressione inziale. Per quanto riguarda il mondo windows ha il suo mercato bello grosso, è un sistema operativo che (ristretto a windows 2000, xp sp3 e windows 7) resta piuttosto stabile anche se mooooolto meno pacioccoso di os x 🙂
ho rivalutato molto windows 7, a mio parere è un sistema operativo fatto bene; chiaramente non dobbiamo dimenticare che le esigenze e l’esperienza di utilizzo sui vari so è diversa per ognuno di noi, l’importante è non fare discorsi tipo “mac è figo bello e fotomodello, windows puzza” 🙂
ad ogni modo vedrò di annotare pro e contro che rilevo in os x rispetto a windows e linux magari ci tiri fuori qualche post carino 😉
ciaooo
Posso solo dirti che quoto e straquoto dalla prima all’ultima parola di questo tuo post! :joy:
Firmato,
una donna (quasi) Ing. che cucina e ripara gli elettrodomestici che usa, il cui padre spirituale è Eulero e che non possiede un pc rosa 😀 ma un bellissimo n@tbook Slackware/Win 😀
Giuseppe, ma si, ci tengo a ribadirlo e chiarirlo: il mio collega sicuramente è più bravo di me in tante altre cose, però certe “pecche” proprio non riesco ad accettarle. Ognuno nella vita ha un percorso diverso, un percorso che un po’ ti crei tu stesso, un po’ ti creano gli altri con l’educazione e l’istruzione fornita. E’ questo il senso del mio post e anche il motivo della mia disapprovazione.
Riguardo l’ECDL, a me sembra una macchina mangia soldi che da l’istruzione base – e forse anche meno – per accendere il computer e fare due cosette. E’ anche vero che non a tutti serve sfruttare un calcolatore per chissà cosa, così – forse – ha senso d’esistere. Sempre meglio di niente…
Riguardo Sistemi Operativi, io ho avuto l’atteggiamento opposto: erano cose così belle che facevo già per hobby e ritrovarmele come materia mi sembrava un regalo! 😀
Windows 7 l’ho visto a casa nei pc dei miei fratelli ma non l’ho toccato con mano concretamente (ergo: non mi è capitato di far nulla di mio per cui i problemi potevano più o meno infastidirmi…). Certamente sembra più maturo di Windows Vista ma rimane pur sempre un sistema pachidermico (è sempre più grosso, in ogni S.O. nuovo non hanno mai pensato mai di alleggerire le cose, a differenza di OSX col passaggio da Leopard a Snow Leopard). In ogni caso son d’accordo che ognuno di noi ha esigenze diverse (e anche affinità ai sistemi diverse) così non esiste il sistema perfetto per tutti. Annota i problemi che mi interessano…! 😉
Princess_S, attenta a fare outing così che in questo post c’è una grossa concentrazione di nerd e qualcuno potrebbe persino provarci (in tal caso mi autorizzi a fornirgli la tua e-mail?! :-D). Scherzi a parte, sono poche le donne che al pc sanno muoversi con competenza (senza alcun motivo). Ma è da sempre così per tutte le facoltà scientifiche… retaggio storico?
Ciao,
Emanuele
[…] catepol shared Il sistema universitario è fatto di manuali vuoti. – …time is what you make of it…. […]
mmmh ma dici che il nerd maschio possa essere attirato da una nerd femmina? :joy: non so, comunque non poniamo limiti alla provvidenza 😀
Ma non saprei dirti il perché… anche il fatto che le donne ad ingegneria si contino sulle dita di una mano, avrà un suo motivo.
Il retaggio storico centra sicuramente! Io ad esempio, ho scoperto questa passione solo alle superiori, quando ho potuto utilizzare per la prima volta un pc. In casa mia avevo un pc win 3.1 ma era dominio esclusivo dei maschi di casa, per me inaccessibile. Può darsi che in linea generale dalle donne ci si aspetti più una formazione di tipo umanistico.
E’ ovviamente solo una mia idea 🙂
Non è solo che “ci si aspetta” una formazione diversa, quanto le donne non sembrano ugualmente attratte dalla tecnologia o dalle scienze già dall’infanzia.
Ciao,
Emanuele