Grande serata questa. Non succedeva praticamente da anni, così ho voglia di raccontarla un po’ qui, prima di perdermi tra qualche pagina di un buon libro e poi chiuder gli occhi.
Oggi pomeriggio ho deciso di dedicarmi un po’ “ai miei due vecchi”. 🙂
Chiamo un amico a ora di pranzo, avverto che non sarei andato alla riunione scout e che magari li avrei raggiunti in serata.
Si esce. Io, papà e mamma. Che strano dirlo. 🙂
Prima sono andato a cambiare un paio di cose ricevute per il compleanno (ho preso una nuova tuta Adidas, una polo viola Murphy & Nye, un maglioncino in cotone e una camicia a righe che – non so se sia merito della palestra – mi calzava magicamente a pennello!) e poi… beh, era quasi ora di cena.
Avrei dovuto riaccompagnarli a casa, lavarmi, salutarli e uscire. Però beh… con che coraggio?
Ho deciso, così, che saremmo andati a mangiare fuori. Convincerli è stato semplicissimo: è bastato proporglielo.
Mi han fatto una tenerezza immane. Due persone che per una vita si son sbattute per far crescere quattro figli, per costruire e realizzare tutto “l’impero” (lo chiamo così, non possediamo una nazione eh :-P) in cui viviamo ma che si son privati il più delle volte di piccoli piaceri come una cena fuori. Mia madre dice sempre che tutto ciò che fanno è per noi… e io so di poterle credere pienamente.
Un tempo era la mia mano a stringer la loro, ora è la loro a stringer la mia.
Mi hanno detto grazie un miliardo di volte ma… grazie perché? Hanno fatto sacrifici per noi da prima che nascessimo!
E’ stato tenero vedere mia madre, abituata a vestirsi per l’ufficio, preoccupata per il maglioncino che indossava: “ma come sto? Non sono abituata ad uscire la sera…”.
Adesso sono tutti e due a letto e io sono qui, che penso ancora a loro.
Penso a questa serata, al regalo che sono sicuro di avergli fatto. Li ho visti andare a letto felici.
Tra un po’ vado anch’io ma tutto questo serviva per dirvi una cosa: non servono grandi gesta per far felici le persone. Spesso hanno bisogno di meno della metà di ciò che ci si immagina.
Sono le sfumature a dare vita ai colori. 🙂
Emanuele
[…] a questo periodo. Prima la partenza dei miei fratelli per Milano ed un bel periodo vissuto (intensamente) con i miei genitori, e adesso, come in una di quelle scene da film in cui vanno sparendo gli […]