Negli ultimi mesi ho vissuto tanto tempo sulla mia Vespa. Centinaia di chilometri macinati ogni settimana, per andare un po’ ovunque.
Eppure, le mancano gli specchietti. Il supporto si è rovinato e non stavano fermi tanto che ho dovuto toglierli.
Ecco, la mia Vespa è diventata così… spunto per le mie riflessioni.
Gli specchietti servono a guardare indietro.
Io… io non so. C’è stato un giorno (che ad oggi non so identificare) in cui ho iniziato una lunga, lunghissima maratona.
Mi feci un segno di croce, mi dissi un padre nostro, e – nonostante le lacrime – mi affidai totalmente a quella preghiera.
Decisi che non mi sarei più voltato indietro a guardare il passato. Decisi che non avrei dato più spazio al mio sentimentalismo.
Decisi che non avrei fatto più nulla. O meglio, l’unica cosa che avrei fatto, sarebbe stata quella di guardare al futuro pronto ad accettare tutto ciò che la vita mi offriva.
Senza pensare a chi si ha accanto. A chi si lascia e a chi si incontra.
Guardare al futuro era il mio obiettivo.
E da quel giorno, qualcosa cambiò. Qualcosa cambiò in me.
Insieme a quella scelta infatti, mi imposi subito due impegni: serenità e allegria dovevano diventare mie compagne di viaggio.
In realtà la seconda mi accorsi, dopo tempo, esser diretta conseguenza della prima. Più diventavo sereno, più ero allegro.
E così sono passati i giorni, anzi i mesi.
Sono volati. Aprile ormai mi sembra solo un lontano ricordo. Quaranta giorni fa pensavo proprio a questo.
Senza neanche accorgermene, erano volati tanti mesi… stavo tornando a casa a piedi dalla palestra e con le dita contai per la prima volta.
Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre…! Mamma quanti sono! – mi dissi.
Avevo fatto un miracolo. Erano passati 8 mesi e non avevo fatto altro che ridere e sorridere a tutto ciò che incontravo e che mi capitava.
Avete presente quando Forrest Gump iniziò a correre senza fermarsi più?
Sono diventato come lui in questi mesi. Non mi voltai più. Guardavo solo gli impegni che mi spuntavano davanti, giornalmente.
Anche Dicembre non è andato diversamente. Tanto che questo sembra quasi esser diventato il mio stile di vita.
Ogni tanto – giusto per cercare altre parole con cui spiegarlo – guardo al 2008 e mi sembra d’esser stato ibernato durante l’estate. Sebbene furono mesi pieni di tantissimi successi (universitari ma non solo), Giugno-Luglio-Agosto non li ricordo benissimo. Mi sembra di essermi ritrovato catapultato in un autunno-inverno in cui dovevo veramente dare il massimo.
Ecco, neanche questa spiegazione riesce a soddisfarmi. Comunque… sono tornato allegro! Credo di poterlo dire ad alta voce.
E’ tornato un Emanuele che sapevo di avere dentro. Un Emanuele che conoscevo anni fa. Un Emanuele che rideva sempre. Un Emanuele che… mi mancava.
Un mio caro amico mi ha confessato che non mi vedeva vivere un capodanno come quest’ultimo da tanti anni. 🙂
Così penso di poter iniziare a pensare anche a nuove strade, a nuovi impegni, a nuove mete, a nuovi sogni da costruire.
Però non perderò il tesoro che ho costruito in questi mesi. Non lo demolirò. E’ diventato preziosissimo per me.
Avete presente cosa significhi vivere duecentosessanta giorni senza passare un sol giorno tristi? Quando ripeto quel numero la mia bocca si riempie di lettere e il sorriso si spalanca. E’ un numero enorme!!!
Di giorno triste, ne ricordo solo uno. Ma capii subito che neanche l’università meritava che io perdessi questa fortuna.
Il mio prossimo obiettivo, adesso, è raggiungere i 365 giorni. Ne mancano poco più di 100… e sarà fatto.
Sarà un anno da incorniciare.
Ho vissuto un anno andando a letto ogni sera sorridendo.
Sarà bello poterlo dire agli amici. Sarà un miracolo compiuto.
Voglio essere una persona “sempre allegra”*, perché credo sia una delle qualità più belle in un mondo pieno di persone insoddisfatte. :joy:
Ma voglio esserlo anche perché sono convinto che quando si è tristi, il 50% delle volte è semplicemente colpa del diavoletto che lasciamo vincere in noi.
Non crediate però che tutto ciò non sia impegnativo.
E’ stato frutto anch’esso di tante rinunce, di tanti momenti fatti di scelte “forti“. Di decisioni attente.
Rimane comunque qualcosa che voglio, perché bene o male, questa scelta ha fatto di me una persona migliore.
Mi sento finalmente capace di affrontare le difficoltà in maniera migliore. Di sorridere e di farlo senza l’aiuto di nessuno.
Il 2009 è appena iniziato e sarà pieno zeppo di novità. Io continuerò a vivere come ho imparato a fare ormai.
Sorriderò. Voglio che ogni sera della mia vita possa essere come questa.
Perché i motivi per cui piangere sono ben altri e mi sentirei uno stupido davanti a chi ne ha reali motivazioni. 🙂
Emanuele
Nei tuoi post, “sfoghi”, nella condivisione dei tuoi pensieri, questa tua gioia, questa tua pace, serenità e felicità riesci a farla emergere e a condividerla…
Grazie di cuore
Sono felice che un po’ della mia allegria riesca a far breccia nelle giornate di qualcun altro, anche se a distanza.
Giusto ieri, Giulia (perché non scrivi più sul tuo blog?!), mi ha contattato su msn dicendomi – testuali parole -:
Mi ha sorpreso, ma non è neanche l’unica a dirmi una cosa simile. Qualche settimana fa anche Piero ha scritto delle belle parole, spontaneamente. 🙂
E’ bello vedere un mondo di persone felici. Ed è altrettanto bello spingere le persone ad esserlo! :joy:
Ciao,
Emanuele
Sta solo all’occhio di non prenderti una multa, gli specchietti sono obbligatori! 😉
Le parole che ho scritto su di te è perchè mi ha colpito molto il tuo modo di essere sempre positivo e pieno di energie, poi aiuta leggere delle cose positive di altri, possono allietarti la giornata e magari ti aiutano a vedere sotto una nuova luce i problemi/pensieri che ci si presentano ogni giorno. 😀
Non posso che darti ragione, anch’io cerco sempre notizie allegre da leggere. Fanno bene al cuore e allo spirito… 🙂
Ti ringrazio ancora per le belle parole e comunque… lo so, la riflessione sugli specchietti nacque proprio da li: mancano e devo rimetterli al più presto.
E poi è scomodo doversi girare prima di fare un sorpasso… 😐
Ciao,
Emanuele