Blogger e responsabilità.

Internet è uno strumento potentissimo. La gente lo usa per discutere, mantenere i contatti, comunicare sentimenti ed emozioni. I più giovani vanno anche oltre, riuscendo a fare di internet il loro modo di vivere. Sono i figli di Youtube, dei blog, degli mms, delle e-mail (forse un po’ meno…) e di msn. Insomma, esiste quella che viene definita “generazione internet”.

Io stesso, con i miei venticinque anni e questo blog che esiste da oltre cinque anni, mi sento un po’ figlio di questa generazione.

Da qualche tempo però, mi interrogo sulle responsabilità che posso avere anche qui.

Perché un blog accessibile da chiunque, non può essere semplicemente la vetrina di ciò che mi gira per la testa. Perché persone di tutte le età possono passare da qui e – leggendo – aggiungere una briciola nell’atteggiamento, nel carattere, nelle idee che hanno.

Questa, non è una cosa da sottovalutare. Sono un capo scout e so bene che l’educazione a futuri “sani ed onesti cittadini” è fatta di infinite briciole invisibili.

Briciole fatte di parole giuste, di indicazioni corrette, di consigli utili.

Ciò che scrivo su queste pagine, rimane impresso nel tempo. Non è come una frase detta ad un amico, non è come uno sfogo scritto su un foglietto di carta mentre il professore ti annoia a morte con la sua lezione.

Ciò che scrivo, diventa una briciola che si aggiunge a tutte le altre nell’anima delle persone che non passano da qui solo per cercare un’immagine o copiare il testo di una canzone.

E così… mi sto interrogando da tempo sull’atteggiamento da avere su queste pagine.

I più piccoli hanno bisogno di esempi validi. La società gli mostra persone che basano il successo sulla ricchezza, sulla bellezza e sull’influenza che si riesce ad avere su altre persone.

Potente, secondo la società, è colui che riesce a controllare le masse. Per me, potente è colui che riesce a controllare se stesso.

Non c’è nessuno che queste cose vada a dirle in giro. Non c’è nessuno che si preoccupi di essere un buon esempio, però siamo sempre tutti bravi a lamentarci quando al Carrefour qualcuno tratta male un bambino (sacrosanto eh!).

Delle parolacce (e tristemente anche delle bestemmie) scritte su un blog, invece, non si indigna nessuno. Dei discorsi stupidi, materialistici, a volte anche un po’ maschilisti, non si lamenta mai nessuno. Come se quelli fossero meno pericolosi.

Sono forse un po’ duro, ma secondo me dovremmo interrogarci tutti su quanto stiamo attenti quando apriamo un editor e scriviamo qualcosa.

E… voglio andare oltre. Non si tratta solamente di parolacce o discorsi stupidi. Si tratta dell’atteggiamento che abbiamo nel raccontare o nel raccontarci (e mi torna in mente questo bellissimo video).

Chi ci legge, potrebbe sentirsi meno solo, potrebbe sentirsi motivato, potrebbe, grazie a ciò che scriviamo decidere di cambiare in meglio la propria vita o trovare il coraggio per sorridere anche una sola volta in più.

Ma, ovviamente, ciò che scriviamo dipende in maniera diretta da ciò che siamo. Perché si tratta di coerenza, si tratta di buon esempio che è ben diverso dalla lezione fredda, servita su un piatto, di un maestro a scuola.

E dunque l’atteggiamento positivo, anche su un blog, diventa un dovere… che ci porta ad essere positivi nella nostra vita.

Io quesa responsabilità la sento forte dentro me in questo periodo e questo mi porta ad essere positivo anche durante le mie giornate, perché non sono in grado di scrivere qualcosa in cui non credo pienamente.

Non sono in grado di prendervi in giro… e di prendermi in giro.

Mi piacerebbe che la blogosfera avesse il coraggio di sentirsi parte importante nella crescita di tutti i ragazzi e le ragazze che giornalmente passano ore ed ore a navigare da queste parti.

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

21 commenti » Scrivi un commento

  1. non essere positivo (se ti riferisci alla mia serie “non può che peggiorare”) serve proprio a far aprire gli occhi alle persone. Perché è ora di finirla con questo mondo edulcorato in cui si fa finta di essere positivi. Non dico che tu lo sia, dico che la maggior parte delle persone finge di essere più felice di come è, come se questo bastasse – che ne so – a far scendere il prezzo del petrolio…

  2. No, non mi riferivo a te… ho capito benissimo il senso dei tuoi post. Mi riferisco per lo più a tanti blogger che parlano della propria vita e spesso lo fanno in maniera un po’ superficiale… dimenticandosi che tanti ragazzi più giovani leggendo “il loro modo di vivere” inizieranno ad emularli. E non mi riferisco ai gesti, che magari riescono a controllare, quanto più negli atteggiamenti, nei modi di pensare… cose di cui, a quell’età, si ha meno controllo.
    Ciao,
    Emanuele

  3. è vero…spesso dimentichiamo che quello che scriviamo altri possono prenderlo da esempio e a volte come oro colato. Quando non precisiamo che stiamo scherzando, quando l’ironia non viene palesemente dichiarata e non si comprende a prima lettura…quando utilizziamo a piede libero intercalari e parolacce che potremmo tranquillamente evitare. Io la prima faccio mea culpa (anche perchè sono insegnante…e spesso penso se gli alunni arrivano sul blog che penseranno di me?).
    Bel post, me lo segno per migliorare come blogger

  4. Ecco, penso tu abbia compreso a pieno il senso del post. Si tratta di piccole attenzioni… è vero che il blog personale è “per noi stessi”, io per primo lo definisco come “la mia casa” e dico sempre che vive più per me che per i miei lettori… però da qualche tempo mi interrogo fino a che punto sia corretto infischiarsene, visto che da qui passano una media di oltre 5000 persone a settimana.
    Mi chiedo quanto il mio atteggiamento, il mio raccontare il modo di affrontare e risolvere i problemi della vita, non possa essere da esempio per chi magari certe cose non le ha ancora chiare.
    E allora… il passo successivo è solo uno: cerco di vivere con maturità! Perché non sarei capace di scrivere certe cose (giusto perché educativamente mi sembra corretto) senza poi esserne vero testimone.
    Ciao,
    Emanuele
    PS: pensavo che i tuoi alunni conoscessero il tuo blog! 😉

  5. Ciao Emanuele,
    commento più che altro in quanto “chiamato in causa” da un trackback, ma la vedo abbastanza diversamente da te. Per quanto mi riguarda, il mio blog è una delle espressioni del mio pensiero: in quanto tale non è necessario nè scontato che chi legge capisca se sono ironico o meno, quello che scrivo conterrà la parte che ritengo pubblicabile delle parolacce che penso e cose di questo tipo.

    Tutto questo discorso per dire che non penso di dover essere “educativo” verso nessuno: esprimo le mie idee e basta. C’è chi si scandalizza per un bambino maltrattato, chi per la fame nel mondo e chi per il predominio di Windows su Linux: non me sento di giudicare nessuno di questi.

  6. Matteo, anch’io scrivo molto liberamente su questo blog… anzi, lo faccio talmente tanto che me ne sbatto completamente se qualche lettore possa stancarsi per la frequenza dei miei post o per il contenuto molto personale di alcuni post.
    Però… è anche vero che i blog stan diventando qualcosa “di più” di semplici *angoli remoti di internet in cui esprimere la propria individualità*.
    I ragazzi di oggi facilmente prendono esempio da ciò che vedono su internet (vedi ad esempio voujerismo e video su youtube per non parlare del bullismo che sarebbe come sparare sulla croce rossa…), perché non ricordarsi anche di loro quando si esprime un pensiero?
    E’ ovvio che dovrà rimanere “il nostro” pensiero, perché altrimenti diventeremmo qualcosa di *astratto ed irreale*, però se ci mettessimo tutti nella prospettiva di “educare i più giovani”, penso che tante frasi verrebbero scritte in maniera diversa, tanti pensieri espressi con più moderazione e certe discussioni risolte in maniera più pacifica.
    Ne guadagnerebbero i giovani, nel trovare “validi esempi” e noi… che grazie a questo “senso di responsabilità” avremmo un atteggiamento diverso su tante cose. Non trovi?
    Fa piacere sentire pareri non del tutto concordi, è il modo migliore per affrontare ed approfondire la discussione dunque grazie di essere intervenuto! 🙂
    Ciao,
    Emanuele

  7. Emanuele,
    è proprio sul fatto di sentirsi educativi per qualcuno che non concordo. Sul mio blog c’è parte del mio pensiero, educativo o meno che sia.

  8. Sarà *deformazione professionale* allora la mia… ma io mi sento molto coinvolto nel futuro di questa terra e non mi piace sottovalutare i granellini che durante la mia vita potrò mettere.
    Sarà un… “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiam trovato”.
    Ciao,
    Emanuele

  9. Emanuele, permettimi, non voglio essere eccessivo, ma questo tuo post e i relativi tuoi commenti sono un inno all’ ipocrisia.
    Vuoi guidare la blogosfera nell’insensatezza di cui la vita reale ne è già ricolma?
    Non posso che quotare pienamente con Tambu e Matteo…
    Non possiamo essere tutti educatori tra l’altro, ti pare?
    La vita è fatta proprio in questo modo, è concepita nel tutto, non puoi tappare la bocca a chi soffre – ad esempio – e vuole sfogare le sue idee contro la vita di tutti i giorni, sarebbe un sacrilegio. C’è chi sente il bisogno di essere reale al 100% Emanuele, senza nascondersi dietro belle frasi. Sappiamo tutti la vita che cos’è. La vita non è perfezione.
    Insomma personalmente non sono affatto d’accordo con quello che dici, tra l’altro il tuo impuntarsi a tutti i costi su questa questione anche nei commenti, mi ha lasciato perplesso 😮 .
    Spero rifletterai di più su sta cosa, vorrei che capissi il punto della situazione, non che pensi che sto solo cercando di andarti contro o robe simili….
    Ciao

  10. Ipocrisia Nicola? E chi ha mai parlato di quella?
    Io… quando scrivo in questo periodo ti sembro irreale? Ti sembra che mi nasconda dietro belle frasi?
    No. Sono sincero… e parlo sempre delle mie difficoltà, però a queste associo anche la soluzione “che so trovare”… e spero sempre che possa essere da sprone per persone che ad esempio vivono la mia stessa condizione ma non hanno il coraggio di osare.
    E’ vero che nella vita non possiamo essere educatori tutti… forse penso di poterti dare ragione solo su questo.
    Ciao,
    Emanuele

  11. Io concordo almeno in parte con quanto scritto da Emanuele, lui non fa ogni giorno un post “guarda io sono allegro evviva”, lui spiega il perchè è allegro e come trova tanta energia, non è la classica persona che si nasconde dietro questa allegria, affronta i suoi problemi a viso scoperto e trova sempre il modo di andare avanti… Ci sono anche post in cui c’è tutto tranne che allegria ma li comunque cerca una morale, spesso religiosa, spesso di vita. Ovviamente uno ha il suo blog e può scrivere ciò che vuole ma è anche giusto (ogni tanto non dico sempre) fermarsi a pensare ciò che si scrive…

  12. capisco il tuo discorso e stimo chi lo fa e ci crede davvero.
    ma dalla mia parte me ne sbatto altamente.
    non sono io che devo educare qualcun altro, il mio blog se parla della mia vita lo fa senza filtri.
    Se sto vivendo un periodo di merda e ho voglia di tirare giù i cristi non mi interessa cosa possano pensare, nè trovo la cosa triste.
    la trovo piuttosto reale.
    trovo invece più triste e irreale parlare di dio patria e famiglia in una società come la nostra, corrotta, piena di vizi e ipocrisia.
    trovo stupido vivere la propria vita secondo gli “insegnamenti” della bibbia e i dogmi della chiesa, ad esempio, eppure morale comune vuole che questo sia giusto e drogarsi sia sbagliato.
    se non sbatto in faccia la realtà ad un ragazzino qualsiasi come posso educarlo?
    gli faccio vedere solo arcobaleni, puppazzetti colorati e pesciolini in un acquario?
    eppure là fuori ti ammazzano per un pacco di ringo se hai il colore sbagliato, ti stuprano per strada se fai certe vie, ti umiliano e torturano se protesti contro le persone sbagliate.
    avessi un figlio queste cose non vorrei mai fargliele vedere, ma esistono, sono reali, e io non sono nessuno per dire agli altri come vivere la propria vita o elargire consigli non rchiesti.
    Se io bevo, fumo e dico parolacce nella vita reale perchè sul blog dovrei dire cazzate o essere ipocrita dicendo “ragazzi è sbagliato”? non è sbagliato, è una scelta.

    così la vedo io, almeno.

  13. Claudio, mi sembra vogliate leggere solo metà del senso di questo post.
    Ho mai detto che dobbiamo far vedere ai ragazzi solo arcobaleni, caramelle e cioccolatini? Sono il primo a dire (più volte) che la bambagia fa male e che stiamo facendo crescere i giovani fin troppo convinti che tutto debba essere sempre rose e fiori.
    Io stesso sono il primo a parlare qui senza filtri… e spesso vedete che mi dimeno tra le mie difficoltà perché vorrei che con un colpo di bacchetta magica svanissero via. Un po’ come tutti in fondo…
    Però, la differenza viene al punto successivo.
    Io sono consapevole delle difficoltà che ho (e che abbiamo tutti), ne parlo… e cerco anche di trovare sempre una soluzione costruttiva. Non si tratta di essere irreali, perché quel che dico io lo faccio realmente.
    Se dico che prego… prego davvero, se dico che di certe persone non bisogna fidarsi, io non mi fido davvero, se dico che si può essere felici anche senza niente, io mi impegno ad esserlo realmente nella mia vita.
    I bambini ci leggono, i bambini ci osservano, i bambini ci imitano. Io mi sento responsabile di questo… non mi va di lamentarmi solamente quando vedo le cavolate che su questa terra l’uomo sa fare.
    Se non mi impegno per primo ad essere “diverso”, come potrò puntare un dito?
    A quel punto è – semplicemente – meglio che faccia silenzio perché sono stato parte di quella orrenda catena…
    Ciao,
    Emanuele

  14. Il tuo discorso l’ho capito perfettamente, e lo condivido fino a un certo punto.
    Nel mio commento, effettivamente, ho incanalato anche discorsi avuti con altra gente qui sul web, e non era rivolto direttamente a te.
    Credo che la questione sia interessante e andrebbe (dal mio punto di vista, ovviamente) ampliata su più fronti.

    Tornando on-topic credo che quello che stai dicendo sia giustissimo, ma perde di vista il fatto che i bambini debbano fare i bambini.
    Un bambino (o, se per questo, un ragazzino) non dovrebbe MAI poter navigare il web in lungo e in largo, dovrebbe essere sempre diretto e seguito da qualcuno, un bambino non dovrebbe MAI guardare la tv alle 21 di sera salvo poi lamentarsi che in Scarface si sparano addosso e non va bene… capisci il mio punto di vista?

  15. Sai perché non dovrebbe Claudio? Proprio perché la gente non si preoccupa di loro e sul web pensa che l’educazione e le buone maniere possano essere mandate a quel paese o trascurate. Poi quando camminano per strada però fanno tutti i perbenisti e si lamentano della tv che è diventata spazzatura.
    E’ spazzatura proprio per questa mentalità in cui conta di più ciò che appare che ciò che in realtà ha importanza: i valori solidi su cui fondare la propria vita.
    Anche la blogosfera a quanto pare, non vuol esser parte di questo cambiamento di mentalità.
    Ciao,
    Emanuele

  16. ripeto, ti capisco e posso pure condividere.
    ma io non sono corso a gridare allo scandalo quando blackcat ha raccontato quanto successo a suo figlio, non ho mai scritto che la tv fa schifo perchè mostrano tette e culi ad ogni ora, non mi sono mai lamentato per il linguaggio scurrile di certa gente.
    con questo non voglio dire che tu l’abbia fatto, ma voglio solo dire che la blogsfera non ha nulla di diverso rispetto alla società, proprio perchè ne è lo specchio.
    è piena di bigotti, buonisti, ipocriti e coglioni.
    così come di brave persone e di gente intelligente.
    io so scegliere e mi vivo il web tranquillamente, un bambino non lo sa fare e ha bisogno di qualcuno che lo aiuti.
    quel qualcuno non sono io.

  17. Citazione dal mio commento:

    Emanuele, permettimi, non voglio essere eccessivo, ma questo tuo post e i relativi tuoi commenti sono un inno all’ ipocrisia.

    Citazione dal tuo commento:

    Ipocrisia Nicola? E chi ha mai parlato di quella?
    Io… quando scrivo in questo periodo ti sembro irreale? Ti sembra che mi nasconda dietro belle frasi?

    Emanuele, non mi riferivo a quello che scrivi solitamente sul tuo blog, ma solo a questo articolo, che per me è un inno all’ipocrisia. Purtroppo non posso che confermare quanto detto, scrivere solo il candido della vita secondo me è assolutamente ipocrita, falso e controproducente, perchè come ti ho detto la vita non è così e questa è una realtà chiara a tutti.

    Web vietato ai bambini? tv spazzatura? Ma cosa dite? Claudio, dopo il primo post ti sei drogato con lo zucchero filato?
    Robe del tipo: non abbandoniamo i cani per strada quando andiamo in vacanza con tanto di spot e sanzioni e poi compare una LEGGE …. sui treni niente cani sopra i sei kg di pelo…. ma basta… queste sono cose assurde… ed io non sono un estimatore delle zecche ne delle pulci… era tanto per far capire… s’intende…

    Nel web non c’è niente di assurdo come non c’è niente di assurdo in TV… io sono cresciuto a suon di film orror visti clandestinamente di notte e in me hanno solo fatto nascere la passione per il mistero e nulla più. Anzi hanno esorcizzato le mie paure…
    Avrei visto solo Alice nel paese delle meraviglie sarei diventato finocchio, mezzo scemo (per non dire tutto, s’intende… 😀 )e forse anche mezzo schizzato, tipo serial killer…

    Apriamo gli occhi ragazzi… 😎

  18. Nicco, io la penso grossomodo come te.
    Ma trovo comunque condivisibile quello che dice Emanuele.
    Nel senso, non sarà mai il mondo ad adattarsi ai bisogni dei più deboli, ma se qualcuno vuole provarci ben venga.
    Ma quel qualcuno non sarò mai io.

  19. Questo lo condivido pienamente Caludio. Cioè io amo il blog di Emanuele con il suo modo limpido di vedere le cose ed apprezzo il suo modo di scrivere perchè Emanuele è un grande sognatore e nello stesso tempo amo il blog di Claudio che ogni tanto con tanta ironia smadonna alla grande riportando realtà crude, anche se nel tuo blog traspare chiaramente che sei un bravissimo ragazzo tanto quanto lo è Emanuele che lo dimostra più chiaramente in ciò che scrive.
    Il punto è… perchè dobbiamo seguire tutti un metodo di scrivere educativo e pressoché bigotto?
    Chiariamo subito che il blog di Emanuele è uno di quelli che leggo più con piacere e non lo ritengo affatto bigotto . Ma quello che indica questo articolo più o meno è questo.
    Cioè responsabilizzarci e farci educatori per le menti in crescita, a discapito di ciò che vogliamo comunicare e a discapito di ciò che sentiamo e che è realmente.
    Volevo solo dire che andare tutti in questa direzione mi sembra una stupidata.
    Ribadisco: ci sta il blog di Emanuele educatore e ci sta il blog di Claudio caxxiatore, anche per i bambini… Non è giusto che un bambino come dice Emanuele stesso, veda e viva solo la bambagia perchè questo mondo non l’eden.

  20. Emanuele, non mi riferivo a quello che scrivi solitamente sul tuo blog, ma solo a questo articolo, che per me è un inno all’ipocrisia. Purtroppo non posso che confermare quanto detto, scrivere solo il candido della vita secondo me è assolutamente ipocrita, falso e controproducente, perchè come ti ho detto la vita non è così e questa è una realtà chiara a tutti.

    Ancora una volta… ma dove ho detto di scrivere cose ipocrite? Dove ho detto che bisogna parlare solo del candido della vita? Io… in questo blog scrivo solo cose belle? Vi sembro ipocrita? Mi sto iniziando realmente a preoccupare.
    Qui si parla di atteggiamento. Di attenzione verso i più piccoli.
    Perché tutti li vogliamo vedere crescere sani e senza strani fenomeni (bullismo, fumo, stupri tra coetanei) però nessuno vuol preoccuparsi di dargli il buon esempio. Pretendiamo che esista un “fantomatico qualcun altro” che arrivi e risolva tutto.
    No, dipende da tutti. Almeno così è come la penso io.
    Ciao,
    Emanuele

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