I figli della guerra.

Ieri sera, dopo aver placato un po’ l’entusiasmo, ho voluto evitare di tornare al computer. Ero stremato… la notte prima avevo fatto le quattro di notte davanti ai libri, ai quaderni, agli appunti… diciamo che oltre a starci dando dentro… volevo proprio riuscire bene

I figli della guerraCosì, dopo il post di ieri sera, un buon bicchierone di gelato e un po’ di cibo preso a caso sono morto sul letto. 3 ore di sonno… prima che sentissi la fame vera. 😛

In televisione a quell’ora trasmettevano “I figli della guerra”, un bellissimo film del 2004 tratto da una storia vera che riprende la guerra civile avvenuta in Salvador negli anni 80 raccontata dagli occhi di Chava, un bambino di 11 anni.

Un film che secondo me, nonostante le scene cruente, andava trasmesso in prima serata.

Perché i ragazzi di oggi (e mi ci metto pure io) crescono nella bambagia. Crescono in un mondo ovattato. Ci fanno crescere con i tappi alle orecchie “per non rischiare di minare la nostra sensibilità”.

Ma questa cortese attenzione nei nostri confronti si tramuta in una evidente insensibilità verso le atrocità che ci circondano.

Una incapacità di comprendere la fortuna che abbiamo.

Ci rendono, senza rendersene conto, come quelle bambine figlie uniche viziate e smorfiosette.

Chava, è ad 11 anni l’uomo di casa. Vedrà morire i suoi compagni di gioco, freddati per punizione.

Chava non pensa a collezionare fortune o a che giocattolo nuovo farsi comprare.

Il film inoltre, regala delle scene molto ben fatte, dei piccoli quadri che vorresti salvare col fermo immagine.

Se riuscite, vedetelo… no vi dico di affittarlo su Rivideo (come indicavano su Rete 4 durante il film… :-|) ma magari cercatelo in giro.

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

7 commenti » Scrivi un commento

  1. Da un lato quoto tutto, ma d’altro io direi invece che avvolte siamo talmente tartassati da notizie ogni giorni che abbiamo sviluppato un’insensibilità incredibile. per il resto non ci rendiamo conto di quello che ci succede in torno perché abbiamo una benda negli occhi 😛

  2. Infatti ci vorrebbe meno cronaca e maggior spazio per momenti di riflessione seria, come un bel film può portare.
    Le notizie flash, che in 10 secondi di TG ti han raccontato di 2 omicidi, 3 bombe in iraq, 1 morto in autostrada e così via sono il bombardamento di cui parli tu.
    Un film, ti da il tempo di assaporare l’argomento. Ti lascia riflettere e non ti costringe a cambiare argomento dopo pochi secondi.
    “E adesso passiamo all’economia, in calo l’euro… blablabla…”. 😐
    Ciao,
    Emanuele

  3. 🙁 mi e piacuto il film a quasi alla fini o pianto un po perche uccidevano i bambini e io o pianto mi e dispiciuto pero il film era bello :love:

  4. il fil era bellissimo ma alla fine era commuovente vi ricordaate lamico di chava che poi e diventatto soldato che lannoi incontrato che lui addetto quando vi vengono a prendere gia vi fate la pipi nei pantaloni quel ragazzo era bellissimo anche chava era bellino :love: speriamo che fate il film dinuovo cosi melo vedro’ io sono contenta di vedermelo dinuovo comuncue il film e stato molto bello un bacio da kikka
    ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooo t.v.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.b.

  5. ciao! capitata sul tuo blog per caso, purtroppo non ho visto il film l’altra sera, ma mi ha colpito il modo in cui ne parli, quindi penso che lo vedrò presto. Perciò.. grazie! 🙂
    Solo una cosa: credo che sia ambientato in Salvador!

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