Blogrolled: dovremo preoccuparci anche dei link nei blogroll?

Va bene la pubblicità per sostenere le spese necessarie al mantenimento di un blog. Io stesso ho inserito un po’ di pubblicità (a lato, poco invasiva a dir la verità…) per mantenere questo blog.

Però è scritto a chiare lettere. C’è scritto “Sponsor” in alto ed è chiaro chi fornisce quei link.

Qualche giorno fa ho ricevuto una e-mail che presentava Blogrolled, un servizio che mette in vendita i link del proprio blogroll; un po’ per passare traffico, un po’ per passare pagerank, un po’ per ingannare Google ed il suo carattere antipatico con chi compra/vende link. 😉

In pratica ci si iscrive al network e si aspetta che qualche pubblicitario ci mandi la sua offerta per essere inserito nella nostra lista.

Il mio blog fin ora è privo di tale lista (e sono da tempo indeciso se e come inserirne uno), ma penso già a tutti quei blog con quelle belle liste (che sinceramente catturano la mia attenzione molto di rado) che probabilmente – interessati da un facile guadagno – si iscriveranno al servizio.

Penso che se questo servizio prenderà piede, sarà la fine dell’utilità (già di per se dubbia) dei blogroll. A che serve una lista di siti preferiti se anche li in mezzo mettiamo contenuti spazzatura inutili per i visitatori?

Penso che per chiunque (sia per chi scrive per diletto che per chi lo fa per affari), la cosa più importante non siano i soldi ma la user-experience globale all’interno del sito. E’ quella, e non i quattro link di sponsor in croce, a portare i veri soldi. Inserire link ingannevoli senza dubbio non migliorerà l’impressione positiva che gli utenti si fanno di noi, non credete? 😮

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

8 commenti » Scrivi un commento

  1. Anche io qualche giorno fà ne ho sentito parlare: mi sono iscritto più che altro per sfizio. Del resto, per i 10 dollari a link che mi offrono, tramutati in euro e privati del loro guadagno (credo che funzioni così, come su altri siti), non vale nemmeno la pena di inserire i loro link, rischiando magari penalizzazioni da Google o chissà che…

  2. Effettivamente un servizio del genere fa diventare i blogroll un raccoglitore di spazzatura, già bisogna vedersela con i footer oscurati che contengono javascript e link di dubbia utilità/provenienza. Io personalmente metto nel blogrollo solo i siti/blog che interessano a me e che so che sono buoni, oltre ovviamente a mettere quelli di persone che conosco direttamente.
    Ciao

    Piero_TM_R

  3. Il mio blogroll è quello dei blog che leggo. Adsense c’è ma non sono arrivato neanche a 50 $ e ce l’ho da anni.

    Insomma, si blogga non per soldi.

    Tutto il resto, è noia!

  4. In realtà il blogroll ha già perso qualità da tempo, grazie allo scambio link.

    Io linko te tu linki me ed il significato del blogroll va a farsi friggere.

    Io sono dell’opinione che comunque i lettori si accorgono di queste cose e si adattano di conseguenza.

  5. Il blogroll può essere un modo carino per indicare le nostre “letture preferite” o comunque “siti che apprezziamo”. Se persino li cercheremo di far soldi, sarà davvero dura credere che non possa succedere in maniera subdola e nascosta anche in ciò che scriviamo.
    C’è un limite a tutto imho.
    Ciao,
    Emanuele

  6. Tanto google troverà il modo di fermare anche questo come già fece per chi vendeva link sul proprio blog abbassando il pr 🙂

  7. Nah Zobbi, in questo caso è ben più difficile. Un link inserito in un blogroll si confonde con molta facilità ed anche “a mano” non sempre è facile stabilire se sia un link a pagamento o meno.
    Insomma, è brutta la “mancanza di sincerità” verso gli utenti.
    Ciao,
    Emanuele

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