Io sulla croce ci andrei, ma per chi, per chi…

Stasera durante la riunione di Comunità Capi, si parlava di “progetto del capo” ed è stato letto un bel brano come spunto di riflessione.

Ci sono momenti nella vita nei quali urge prendere decisioni: se e come continuare un’esperienza affettiva con un’altra persona; verso quale lavoro orientarsi, conciliando le aspirazioni personali con le esigenze di fatto; come spendere il periodo di leva a servizio della collettività; a quale progetto politico aderire con il proprio voto o con una collaborazione più attiva; se fare nella vita un anno di volontariato, se proseguire gli studi, se continuare l’appartenenza a un’esperienza formativa ecclesiale… Non è facile decidersi. Talvolta vorremmo che altri decidessero per noi, come quando eravamo bambini; oppure ci illudiamo che, lasciando tempo al tempo, le scelte si producano da sole, senza il nostro impegno. Altre volte una sorta di timore di fronte a scelte definitive ci porta a operare in modo da precostituirci sempre una via di uscita, quasi si abbia il sospetto che la definitività comporti una diminuzione della personalità e della libertà. Alla fine, senza aver deciso, ci troviamo incamminati su una via non scelta da noi, ma che altri con furbizia, talora con inganno, sempre con la nostra acquiescenza, hanno operato al posto nostro…

In questo periodo non faccio altro che riflettere su alcune decisioni che devo intraprendere. Sto facendo scorrere il tempo, ma non so neanche se questa diventi una via d’uscita o un metodo per capire meglio.

I giorni passano… e i dubbi non scompaiono. E’ quasi un piccolo tormento che mi porto dentro…

Che poi, quando prego, mi ritrovo anche a chiedere a Dio un piccolo segno. E gli dico che non voglio la strada più semplice… mi va bene anche la più ripida.

Il problema è quando varie strade, per aspetti diversi, ti sembrano ripide. A quel punto, come riconoscere quella da intraprendere?

Sto aspettando un segno… intanto corro a letto che per oggi sono distrutto.

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

2 commenti » Scrivi un commento

  1. Ti poni interrogativi che io, da amico vorrei risolverti e non posso un po’ perchè sono troppo difficili e un po’ perchè gli interrogativi che ti poni sono a volte anche i miei e credo un po’ di tutti anche.
    Uno dei consigli che ti posso dare è questo “confida nelle persone che ami e di cui sai di poterti fidare se non al 100% anche all’80%”.
    A te che hai fede dico anche: “ascolta il tuo cuore ma prima, impara ad ascoltarlo”.
    Ti auguro tantissima fortuna….
    Ciao

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