Solo, eccomi da solo.

Anche oggi, la soluzione migliore per viver senza rimuginare sulla propria vita è stata quella di riempire il tempo.

Così, anche se era la vigilia di Natale e tutti si preoccupano di far visite, di comprare gli ultimi regali in-extremis e di salutare la bilancia per almeno 10 giorni (quante italiane hanno il coraggio di avvicinarcisi in questi giorni?!) io ho passato la giornata a preparare insieme ad un amico il libretto del campo invernale.

Scoutismo. Sembra sia divenuta una parte fondamentale della mia vita… e quando, tra una pagina di Publisher e l’altra, ti fermi a pensare che è la vigilia e tu sei li, davanti al tuo portatile a scegliere i canti, le riflessioni e le immagini da seguire, allora ti rendi conto che devi crederci davvero tanto.

E uno degli insegnamenti più belli che lo scoutismo può regalare è: “sorridono e cantano anche nelle difficoltà”. Che se ci si pensa attentamente… non è essere fessacchiotti, quanto, vedere sempre il lato positivo delle cose.

E così io passerò questo Natale da solo. Però sono convinto che tutte le strade di Dio abbiano una valida ragione d’esistere… e che l’unica cosa sensata da fare, sia quella di affidarsi a Lui. Per questo, penso che sia, addirittura, una cosa positiva vivere questo momento… e non ho nessuna fretta di farlo mutare in qualcos’altro: mi sta insegnando tanto e non voglio far suonare presto la campanella di fine lezione

Non è strafottenza, non è un “chi vivrà vedrà”… è solamente cercare di mantenere la calma, perché il bel tempo arriva sempre per tutti.

Che poi… è davvero un cattivo tempo? Sto facendo chiarezza dentro me… non ho più bisogno di stupidi appoggi per sentirmi sereno e posso stare senza tremare dentro anche senza circondarmi di attenzioni di altre persone o di musica senza sosta.

Il resto lo aspetto, ma deve nascere da dentro di me… e non da fuori. Non voglio che siano le altre persone a convincermi. Non è questione di orgoglio… più che altro è che, come lo scoutismo, sono convinto che solo ciò che arriva da dentro può essere qualcosa di vero e sincero.

Tra un po’ cenerò e poi a andrò a Messa, con i pantaloncini corti anche d’inverno. Perché è bello testimoniare ciò che si è.

Alcuni giorni fa pensavo a questo Natale… e dicevo che non avevo ancora trovato il Natale dentro di me. Qualche ora dopo, scrivendo una lettera, mi sono accorto che non sempre il Natale va cercato dentro di noi.

Io la speranza del Natale penso di averla trovata anche quest’anno… e non dentro di me, ma dentro un’altra persona alla quale voglio tanto bene. In questi mesi l’ho vista cambiare e – senza alcun filo d’orgoglio o altezzosità – dedico a lei queste parole. Perché non è vero che non ho mai voglia di spendere due parole di complimenti.

Ho visto un cambiamento, ho visto tanti passi in avanti ed una crescita che forse, per tanti anni ho pensato non sarebbe arrivata mai. Sono felice per lei, e questo mi ha permesso di vedere con i miei occhi la speranza.

La speranza di un Dio che si fa uomo tra gli uomini per portare la Lieta Novella. Se avesse saputo che “non c’era speranza”, non credo che avrebbe mai mandato Suo figlio. Nessuno di noi manderebbe “sul fronte” l’unico figlio che ha, se non sapesse che esistono valide possibilità di vincita.

E’ questo il mio Natale quest’anno. Vedere il cambiamento di una persona.

Non saremo accanto come gli anni precedenti, ma con il pensiero non mancherà.

Io adesso ho bisogno di stare un po’ solo invece… e mi presenterò sereno stasera a Messa. Non avrò nulla di cui piangere nelle mie preghiere.

“Solo, meglio che sto solo” canta Sal Da Vinci in Solo. Oggi, sul blog di Daniela ho letto una bellissima frase di Sant’Agostino che voglio far conoscere anche a tutti voi.

“Non si perdono mai coloro che amiamo perché possiamo amarli in Colui che non si perde mai.”

Voglio salutarvi in questa “notte magica” con questo sano ottimismo che mi sta riempiendo di gioia stasera. Vorrei riuscire a trasmetterlo anche a voi, uno ad uno… e farvi sentire la magia del Natale. Quella pura e priva di tutte le cose inutili che soliamente ci distraggono.

Non penso ai regali, non penso alle luci colorate… o al resto del mondo che non so come stia vivendo questa giornata.

Penso a quel bimbo che nasce… e al fatto che, da qui in poi, inizierà a cambiare la storia del mondo. Perché volenti o nolenti, bisogna ammetterlo. 2007 anni fa qualcosa cambiò. “Il mondo”, non inizia a contare da zero per una mela caduta o per un soffio di vento.

Era arrivato qualcosa di indescrivibile.

Vi auguro una serata serena e tanta gioia nel cuore…

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

11 commenti » Scrivi un commento

  1. Buon Natale anche a te, Emanuele!
    E’ bello poter pensare che, se lo vogliamo, Natale lo può essere sempre. Basta cercare il segreto in quel Bimbo che questa notte rinasce ancora una volta =)

    Tanti auguri! 🙂

  2. Questo intervento mi ha colpito molto, anche io sto vivendo un Natale diverso dai precedenti e per alcune cose mi ritrovo in quel che hai scritto…tanti auguri!

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