Another brick in the wall.

“In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Matteo 18,3)

La prima cosa che si coglie negli occhi di un bambino è la sua innocenza, la sua dolce incapacità a mentire o a mettersi una maschera o a pretendere di essere qualcosa di diverso da quello che è. In questo il bambino è esattamente come tutto il resto della natura: il cane è un cane, la rosa è una rosa, la stella è una stella, ogni cosa è semplicemente quello che è. Soltanto l’essere umano adulto è in grado di essere una cosa e nello stesso tempo pretendere di esserne un’altra. […] Quanto dell’innocenza dell’infanzia conservi ancora in te stesso? C’è ancora una persona alla cui presenza tu puoi essere semplicemente e totalmente te stesso, aperto, nudo e innocente come un bambino? […] Stiamo parlando di individui che hanno smarrito la loro innocenza, perchè hanno preferito non già essere se stessi ma innalzare se stessi e mettersi in mostra anche soltanto ai propri occhi. Guarda alla tua vita di ogni giorno. Vi puoi trovare anche solo un pensiero, una parola o un’azione che non siano guastati dal desiderio di diventare “qualcuno”, anche se ciò che tu cerchi è un successo nel campo dello spirito o una santità sconosciuta a tutti eccetto che a te stesso?

Tratto da: “Chiamati all’amore” di Anthony de Mello.

Ok… non so mentire. E forse in questo assomiglio ancora ad un bambino ma… posso sentirmi realmente vicino a ciò che c’è scritto dopo? E’ sicuro che, persino la mia voglia di scrivere su questo blog “per riflettere”, non sia dettata dalla voglia di erigermi sopra gli altri? Di farmi notare? Di sentirmi appagato dai complimenti?

E’ giusto comportarsi correttamente… ma siamo sicuri che questa ricerca di santità, non sia un pò dettata dalla nostra voglia di apparire?

Il vero santo in fondo è colui che non si accorge della propria santità. Ecco che, la frase scritta nel Vangelo di Matteo acquista adesso più senso. Innocenti come bambini si, ma anche liberi da tutto ciò che il mondo tenta di infilarci in testa. Liberi anche dalle nostre, inconsapevoli, manie di grandezza.
Per questo mi sento peccatore per ora… ed è su questo che sto riflettendo. Voglio migliorare me stesso.

I Pink Floyd nel 1979 pubblicarono l’album “The Wall”. Il filo conduttore di questo disco era l’alienazione di cui la società ci riveste. Siamo talmente parte del muro che divide le persone che… finiamo addirittura per diventare parte di quel muro.

Ecco il perchè di “Another brick in the wall” (letteralmente: “Un altro mattone nel muro“).

We don’t need no education, we don’t need no thought control.

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

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